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domenica 22 agosto 2010

Speciale Giustizia lettera inedita di Enzo Tortora

The First Video Vixon

The First Video Vixon

Saartjie Baartman: Venus noire
Rendere le cose spazialmente e umanamente , più vicine è per le masse attuali un'esigenza vivissima , quanto la tendenza al superamento dell'unicità di qualunque dato mediante la ricezione della sua riproduzione . Ogni giorno si fa valere in modo sempre più incontestabile l'esigenza a impossessarsi dell'oggetto da una distanza il più possibile ravvicinata nell'immagine ...
Walter Benjamin

venerdì 20 agosto 2010

Dove finisce l’onda
e dove inizia il mare?

Dove finisce il corpo
e dove inizia l’ombra?

Dove finiscono le tenebre
e dove inizia la luce?

Le parole respirano fuori dalla loro cornice
i sensi si increspano e si distendono
simili a un oceano di un cerchio
il cui centro è inesistente.
La luce non ha forma
l’onda non ha confini
l’io non ha facciate
la passione non ha orizzonti.

Sii luce
onda
passione.

Sii te stesso.

A’isha Arna’ut, da Il passaggio dei sensi

sabato 14 agosto 2010

Quante occasioni e quante opportunità, in cui semplicemente ,ogni giorno, papà ha fatto la sua scelta .E' stata la sola onestà a fargli tenere dritta la barra della propria condotta?E' stato il senso del dovere a impedirgli un compromesso anche con sé stesso? E' stata la fedeltà ,l'obbedienza alle leggi e allo Stato?
Io penso di no, credo che mio padre lasci, più di ogni altro esempio , quello di un uomo capace di affermare la propria libertà. Con sé stesso ,rimanendo coerente al proprio pensiero ,alle proprie convinzioni .Con gli altri ,quando ha respinto blandizie e ricatti senza neanche cercare protezioni "politiche",nella consapevolezza che anche quelle potevano avere un prezzo.E'stato libero nel senso più completo del termine ,quello che include la consapevolezza del proprio ruolo .Non istituzionale,di commissario liquidatore ,ma di uomo, di marito, di padre, di cittadino.
Il mondo , in una certa misura,va nella direzione in cui noi vogliamo che vada (anche nella subordinata forma del "permettiamo").Ciascuno di noi è responsabile per qualche grado di questa direzione secondo l'inclinazione che attraversa la nostra quotidianità e che possiamo cambiare con le nostre scelte e con il nostro agire .Nelle piccole e nelle grandi cose : nell'accettare di non fare o di non pretendere una fattura ,di chiedere o non chiedere un permesso che una norma impone , di rispettare o meno i diritti del nostro prossimo , o per esempio delegando ad altri le scelte che dovrebbero impegnarci.Questo è il "potere" che ha ciascuno di noi.
E se in qualche momento,che l'abbiamo cercato o no ,l'esercizio di questo potere coinvolge non solo la nostra vita personale ,ma anche i diritti di altri e implica la responsabilità verso altre persone ,poche o tante che siano, ecco che stiamo facendo politica.
Come è capitato a papà che scrive :"a quarant'anni ,di colpo, ho fatto politica e in nome dello Stato e non per un partito ".


Umberto Ambrosoli "Qualunque cosa succeda"(pp.314-315)

lunedì 9 agosto 2010

"Ciò che accade, accade per Amore

e ciò che grazie all'Amore viene mantenuto

può essere sciolto e annullato solo nell'Amore.

C'è un futuro solo per chi è in sintonia con il passato"

Bert Hellinger

venerdì 6 agosto 2010

indubbio che, in ogni caso, pagherò a caro prezzo l'incarico: lo sapevo prima di accettarlo e quindi non mi lamento affatto perché per me è stata un'occasione unica di fare qualcosa per il paese.

-I nemici comunque non ti aiutano, e cercheranno in ogni modo di farmi scivolare su qualche fesseria ,e purtroppo, quando devi firmare centinaia di lettere al giorno, puoi anche firmare fesserie.

Qualunque cosa succeda ,comunque tu sai che cosa devi fare e sono certo saprai fare benissimo. Dovrai tu allevare i ragazzi e crescerli nel rispetto di quei valori nei quali noi abbiamo creduto[...]

Abbiano coscienza dei loro doveri verso se stessi,verso la famiglia nel senso trascendente che io ho,verso il paese che si chiami Italia o si chiami Europa.

(da “Qualunque cosa succeda” di Umberto Ambrosoli,pp.316-317)

mercoledì 4 agosto 2010

Il carcere ,senza il rispetto della legge, diventa una tortura di Stato.Da una lettera di un detenuto inviata a Radiocarcere (Trasmissione di Radioradicale )