“Ci fu un giorno in cui il sole si macchiò di sangue e tutti i giorni, da allora, si chiamarono 2-11-1975 […]. Poi mi portarono il corpo del mio uomo e lo stesero sulla mia tavola. […] Questo corpo era, appunto, a pezzi, sbranato, divorato. Mi misero in mano ago e filo per insegnarmi a ricucirlo. Capii che per uccidere “loro” avrei dovuto infilarmi dentro, ricucito, il mio uomo, affinché potesse parlarmi in segreto e spiegarmi. Ecco perché decisi – insieme a lui, come sempre – di non accettare, di disobbedire, di dare scandalo, di denunciare cosa può accadere ad un uomo pulito “in un paese orribilmente sporco“.
Laura Betti
Laura Betti
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