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domenica 18 novembre 2012


“Dì la battuta, ti prego, come io l’ho detta a te, con garbo. Se la urli come fanno tanti nostri attori, tanto vale che a pronunciare i miei versi sia il bandi­tore cittadino. E nemmeno agitare troppo la mano in aria. Tutti i tuoi stru­menti, devi usarli con gentilezza […] Mi fa male sentire un energu­meno im­parruccato fare a pezzi una pas­sione per fracas­sare i timpani degli spet­tatori dei posti più econo­mici, che in ge­nere capiscono solo le pantomime più stu­pide e il chiasso […] Adatta l’a­zione alla parola e la parola all’azione, ma so­prattutto non tradire la modera­zione della natura”
[W.Shakespeare, Am­leto, atto III, scena II].

martedì 30 ottobre 2012


A GRANDE RICHIESTA...ancora una replica di 

"OTTO GATTI E UN CADAVERE"  spettacolo teatrale in scena presso il Piccolo Teatro Campo D'arte

Via dei Cappellari,93 (Campo De’Fiori, Roma.)

Con Silvana Rossomando, Michela Totino, Cristiano Cecchetti, Mariangela Imbrenda e Gabriele Sisci.
regia Marco Medelin 
costumi Irene Corda 
4 novembre (domenica) ore 18.00
Prenotazione  consigliata.

martedì 23 ottobre 2012


OTTO GATTI E UN CADAVERE  spettacolo teatrale presso Piccolo Teatro Campo D'arte

Via dei Cappellari,93 (Campo De’Fiori)
 

Con Silvana Rossomando, Michela Totino, Cristiano Cecchetti, Mariangela Imbrenda e Gabriele Sisci.
regia Marco Medelin 
costumi Irene Corda 
in scena  i giorni 26, 27  e 28 ottobre presso il Teatro Campo D'Arte a  
Campo de' Fiori.
Ps: venerdì e sabato ore 21.00. Domenica ore 18.00
Prenotazione  consigliata.

Shivaree - "Goodnight Moon"

martedì 9 ottobre 2012

SPETTACOLO TEATRALE ...


Oggetto: Otto gatti e un cadavere spettacolo teatrale in scena presso il Centro Teatro Le Sedie (19-20 ottobre) e in replica presso il Teatro Campo D'arte (26-27 e 28 ottobre)

19 e 20 OTTOBRE 2012 c/o Centro Teatro Le Sedie vicolo del Labaro, 7. 00188 Roma. 
OTTO GATTI E UN CADAVERE
liberamente tratto da "Testimone d'accusa" di Agatha Christie e dall'omonimo 
film di Billy Wilder
Con Silvana Rossomando, Michela Totino, Cristiano Cecchetti, Mariangela 
Imbrenda e Gabriele Sisci; regia Marco Medelin ; costumi Irene Corda 


http://www.centrolesedie.it/home.html.


in replica i giorni 26, 27  e 28 ottobre presso il Teatro Campo D'Arte a  Campo de' Fiori.


In entrambi i casi, prenotazione  consigliata.

Diffondete...
Venite numerosi... 
Vi aspettiamo.
Grazie.

Per info: 3664316258 o scrivete al presente indirizzo mail.

domenica 9 settembre 2012

Denuncio pubblicamente un provino fasullo per attori/cantanti


SI RICERCANO CANTANTI/ATTORI PER COMMEDIE MUSICALI. REGIA DI CLAUDIO MELONI
Si selezionano cantanti/attori con attitudine alla danza per la messa in scena di nuove commedie musicali per la stagione 2012-13.
Vocal Coach: Giovanna Rumma
Regia e coreografia: Claudio Meloni
Prima produzione ad ottobre: "L'amore per bene e per male" di Silvestro Longo
Prove che verranno richieste in sede di audizione:
Canto: canzone a propria scelta da eseguire con base registrata su CD audio;
Recitazione: monologo brillante di circa 3 minuti;
Danza: verrà insegnata una coreografia in sede di audizione.
Le audizioni si terranno allo IALS il giorno 9 settembre 2012 alle ore 17.00 in sala 1
Per Info: compagniastelledellospetttacolo@gmail.com

sabato 21 luglio 2012


CANTO CORALE A TUPAC AMARU,
CHE E’ LA LIBERTA’

Lo faranno saltare
La dinamite. In massa,
lo solleveranno, lo trascineranno. A bastonate
gli riempiranno di polvere la bocca.
Lo faranno saltare:
e non potranno ucciderlo!
Lo metteranno a testa sotto. Sradicheranno
i suoi desideri, i suoi denti e le sue grida.
Con furia lo scalceranno. Poi
gli toglieranno il sangue:
e non potranno ucciderlo!
Coroneranno di sangue la sua testa;
gli zigomi, di botte. E di chiodi
le sue costole. Gli faranno mordere la polvere.
Lo picchieranno:
e non potranno ucciderlo!
Gli toglieranno i sogni e gli occhi.
Vorranno squartarlo grido per grido.
Lo sputeranno. E a colpi di mattanza
lo inchioderanno: e non potranno ucciderlo!
Lo metteranno al centro della piazza,
a bocca in su guardando l’infinito.
Gli legheranno le membra, di brutto
Lo tireranno: e non potranno ucciderlo!
Vorranno farlo saltare e non potranno farlo
saltare.
Vorranno squarciarlo e non potranno
squarciarlo.
Vorranno ucciderlo e non potranno
ucciderlo.
Vorranno squartarlo, triturarlo,
sporcarlo, calpestarlo, disanimarlo.
Vorranno farlo saltare e non potranno farlo
saltare.
Vorranno squarciarlo e non potranno
squarciarlo.
Il terzo giorno delle sofferenze,
quando si crede che tutto é consumato,
gridando: libertà! Sopra la terra
allora ritornerà.
E non potranno ucciderlo.
Alejandro Romualdo

lunedì 16 luglio 2012

domenica 1 luglio 2012

Per il mio angelo con due "b". Perdonami

Ma negli stessi posti dove nascono creature come te, votate a un bene che non si può premiare, nascono, eccome, creature votate a un male che, a sua volta, non si può condannare.

Pier Paolo Pasolini (CALDERÓN)
 

venerdì 22 giugno 2012


CIAO A TUTTI!
 
SPETTACOLO DI FINE STAGIONE!!! " OTTO GATTI E UN CADAVERE"
 
Teatro StudioUno, Roma
25 e 26 giugno 2012 , ore 21
"Otto gatti e un cadavere" 
Qualcuno ricorderà il film di Wilder con Marlene Dietrich, un classico del giallo che Agatha Christie considerava la migliore riduzione di un suo lavoro. Da quel film, dall'opera teatrale e anche dal breve racconto che è alla base di tutto, è liberamente tratta questa commedia riscritta appositamente per il teatro, con un ridotto numero di attori ma non di emozioni. Un giovane è accusato dell'omicidio dell'anziana amica che da qualche tempo frequentava e che lo aveva nominato suo erede; tutto sembra contro di lui: orari, movente e soprattutto testimoni. Dalla scorbutica governante della donna, che lo detesta, ad un'altra persona che, per qualche oscura ragione, sembra intenzionata a mandarlo al patibolo. Un avvicendarsi di tensione, scontri tra le parti e humour tipicamente anglosassone, con al centro il destino di un uomo.


OTTO GATTI E UN CADAVERE

liberamente tratto da :
Testimone d'accusa di Agatha Christie
e dall'omonimo film di Billy Wilder

Con Silvana Rossomando , Michela Totino, Cristiano Cecchetti, Mariangela Imbrenda e Gabriele Sisci

Costumi Irene Corda

Regia Marco Medelin

Teatro StudioUno
Via Carlo della Rocca, 6 (casilino-torpignattara)


25 e 26 giugno 2012, ore 21

Costo del biglietto : 10 euro.
 
VI ASPETTIAMO...GRAZIE!!!
 

 Mariangela Imbrenda

lunedì 21 maggio 2012



Iosif Brodskij - Farfalla
I
Dirò: sei morta?
con una vita di ventiquattr’ore!
Troppa amarezza
in questo scherzo del creatore.
Riesco con sforzo
a pronunciare “vita”
nell’unità di data
di nascita e di consunzione
fra le mie dita:
mi confonde obbligare
una di queste grandezze
nello spazio di un giorno.


II
Perché i giorni per noi
sono nulla. Un vuoto
zero, nulla. Non puoi
appuntarteli al muro e agli occhi
renderli commestibili:
sul bianco sfondo
non possedendo corpo
sono invisibili.
Come te sono i giorni,
e quale peso poi
rimpicciolito dieci volte
può avere un giorno?




III
Dirò: tu non esisti?
Ma cosa mai allora
di simile in te sente
la mia mano? e quei colori
d’inesistenza non son frutto.
E chi ha suggerito
quelle tue tinte?
Io non avrei la forza,
io, grumo borbottante
di parole al colore estranee,
di immaginare questa
tua tavolozza.


IV
Sulle tue ali piccole
pupille e ciglia
- o belle donne e uccelli -
o ritratto volante,
dimmi, di quali volti
questi sono frammenti?
E la tua nature morte
di quali particelle,
di quali briciole è fatta:
di cose, frutti?
o magari di pesci
un disteso trofeo?


V
Forse tu sei paesaggio;
attraverso una lente
scopro un gruppo di ninfe
e una danza e una spiaggia.
E fa chiaro laggiù come qui?
oppure è cupo come
di notte? e quale astro
percorre, di’,
quella volta celeste?
Quali figure
in quel paesaggio? e, dimmi, è copia
di quale vero?


VI
Penso che tu
sia questo e quello:
di volto, oggetto, stella
tu rechi i tratti.
Quell’orafo chi fu
che cesellò di fino
senza aggrottare i sopraccigli
sulle ali quel mondo
che ci stringe, che impazzire ci fa,
quel mondo dove tu
sei l’idea della cosa
e noi la cosa stessa?


VII
 Dimmi, perché quel vago
ricamo ti fu dato in dono
soltanto per un giorno
nel paese dei laghi,
le cui specchianti superfici
conservano lo spazio? A te invece
questa breve esistenza
riduce la speranza
di finir dentro una retina
di tremolare in mano, di sedurre
al momento della cattura
l’occhio del cacciatore.


VIII
Non mi risponderai,
e non per timidezza
o per ostilità
nei miei confronti
e non perché sei morta.
Viva, morta… ma
a tutte le creature del Signore
in segno di affinità
per conversare, per cantare
la voce è data in dono:
per prolungare l’attimo,
ed il minuto, il giorno.


IX
E invece tu,
tu non hai questo pegno.
A rigore però
così è meglio:
meglio che con i cieli
essere in debito.
Non affliggerti, se
la tua vita, il tuo peso
son privi di parola:
è un fardello anche il suono.
Sei più incarnale
del tempo tu, più muta.


X
Tu non arrivi a vivere
fino a provare la paura.
Più lieve della polvere
vortichi su un’aiuola,
fuori dalla prigione
dove il passato e l’avvenire
ci chiudono e ci soffocano,
e per questa ragione
quando, in cerca di cibo, intorno
vai volando sul prato
anche l’aria d’un tratto
prende una forma.


XI
Così la penna va
sopra la carta liscia
di un quaderno, e non sa
come finisce
ogni sua riga,
dove si mescolano
saggezza ed idiozia
ma si fida dei moti della mano,
nelle cui dita batte la parola
del tutto muta,
senza togliere polline dai fiori,
ma facendo più lieve il cuore.


XII
Tanta bellezza
per così breve tempo,
spinge a una congettura
che fa storcer la bocca:
dire con più chiarezza
che il mondo per davvero
creato è senza scopo, o invece,
se scopo esiste mai,
non siamo noi.
Entomologo-amico, per la luce
non ci sono spilli
né per il buio.


XIII
Ti dirò “Addio”?
e addio al giorno che si compie?
a certi uomini la tigna dell’oblio
il senno corrompe;
ma bada, è tutta
colpa del fatto
che hanno dietro le spalle
non giorni a letto in due
non sonni fondi
o sogni folli,
non il passato, ma nubi
di tue sorelle!


XIV
Sei migliore del Nulla.
O meglio: sei più prossima,
sei più visibile.
Di dentro, ad esso
del tutto simile.
Nel volo tuo
il Nulla acquista carne;
nel quotidiano strepito
ecco perché
uno sguardo tu meriti:
sei la barriera lieve
fra il Nulla e me.

domenica 20 maggio 2012

Chi di libertà è privo, ha in odio di esser vivo.


Ugo Tognazzi in Bertoldo, Bertoldino e Cacasenno 

giovedì 12 aprile 2012



Se questo è un uomo

Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d'inverno.
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi. 

(Primo Levi, Se questo è un uomo, 1947)

domenica 18 marzo 2012


Si desapareció 
En mi aparecerá 
Creyeron que murió 
Pero renacerá
Llovió, Paro, llovió
Y Nazioni Unite chico adivinó
Oímos Una voz, y desde delle Nazioni Unite tango
Rumor Pañuelo de blanco
No eran buenas esas épocas 
Malos eran esos aires 
Fue HACE Veinticinco años 
Y vos existías, peccato existir todavía
No eran buenas esas épocas
Malos eran esos aires
Fue HACE Veinticinco años
Y vos existías, peccato existir todavía
Si desapareció 
En mi aparecerá 
Creyeron que murió 
Y aquí NACE se 
Aquí la vida renace
No eran buenas esas épocas
Malos eran esos aires
Fue HACE veintinco años
Y vos existías
No eran buenas esas épocas
Malos eran esos aires
Fue HACE Veinticinco años
Y vos existías, peccato existir todavía

Gotan Project - Epoca

sabato 21 gennaio 2012

Un poème qui ne me plaît pas!



Un poème qui ne me plaît pas!

L'Amour existe,disait Madame George ,
mais pas pour moi.
Sans doute je n'ai aimé qu'une fois de toute mon âme
et j'ai reconnu mon homme
comme elle avait déjà fait
en appellant le sien Alfred De Musset.
Mes larmes ont le même pouvoir des mains d'un sculpteur,
et l'acharnement de l'eau ou du vent dans un apparent vide
tout les trois vont créer quelque chose d'unique autour de mes lèvres...
je reconnais visiblement une ride .
Tout le monde travaille pendant ce siècle et bien
mais je ne suis pas son enfant: ce temps-là n'est pas le mien!
Je suis fille de deux époques :je ne peux pas choisir …
condamnée ,me voilà, à ne pas sortir .
Mes pieds, terriblement ,se déplacent
comme un pont sur deux rivières .
Qu'il se casse... voyez ce que j'éspère .
Oui alors: je suis un enfant de mon siècle:
l'époque où il y a je et moi,
ma souffrance,
ma jeunesse,
ma beauté attractive,
mon génie
mon petit bonheur
mon rêve d'Amour,
mon éternel cauchemar
toute ma vie qui se conduit par hasard,
où sourir
est devenu pire
que m'abandonner heureuse
au grand silence d'une chartreuse.
Je ne sais pas ce que le Temps a décidé pour moi.
En l'attendant je veux créer comme l'eau et le sculpteur
oui,c'est ça que j'irai faire!
Creuser les fantasies de ma jeunesse
et sur les ruines bâtir une place de tendresse
réservée à mon âme et sa précoce vieillesse.
                                                                                         Mariangela Imbrenda

domenica 1 gennaio 2012


CET AMOUR

Cet amour
Si violent
Si fragile
Si tendre
Si désespéré
Cet amour
Beau comme le jour
Et mauvais comme le temps
Quand le temps est mauvais
Cet amour si vrai
Cet amour si beau
Si heureux
Si joyeux
Et si dérisoire
Tremblant de peur comme un enfant dans le noir
Et si sûr de lui
Comme un homme tranquille au millieu de la nuit
Cet amour qu faisait peur aux autres
Qui les faisait parler
Qui les faisait blêmir
Cet amour guetté
Parce que nous le guettions
Traqué blessé piétiné achevé nié oublié
Parce que nous l’avons traqué blessé piétiné achevé nié oublié
Cet amour tout entier
Si vivant encore
Et tout ensoleillé
C’est le tien
C’est le mien
Celui qui a été
Cette chose toujours nouvelle
Et qui n’a pas changé
Aussi vrai qu’une plante
Aussi tremblante qu’un oiseau
Aussi chaude aussi vivant que l’été
Nous pouvons tous les deux
Aller et revenir
Nous pouvons oublier
Et puis nous rendormir
Nous réveiller souffrir vieillir
Nous endormir encore
Rêver à la mort,
Nous éveiller sourire et rire
Et rajeunir
Notre amour reste là
Têtu comme une bourrique
Vivant comme le désir
Cruel comme la mémoire
Bête comme les regrets
Tendre comme le souvenir
Froid comme le marble
Beau comme le jour
Fragile comme un enfant
Il nous regarde en souriant
Et il nous parle sans rien dire
Et moi je l’écoute en tremblant
Et je crie
Je crie pour toi
Je crie pour moi
Je te supplie
Pour toi pour moi et pour tous ceux qui s’aiment
Et qui se sont aimés
Oui je lui crie
Pour toi pour moi et pour tous les autres
Que je ne connais pas
Reste là
Lá où tu es
Lá où tu étais autrefois
Reste là
Ne bouge pas
Ne t’en va pas
Nous qui sommes aimés
Nous t’avons oublié
Toi ne nous oublie pas
Nous n’avions que toi sur la terre
Ne nous laisse pas devenir froids
Beaucoup plus loin toujours
Et n’importe où
Donne-nous signe de vie
Beaucoup plus tard au coin d’un bois
Dans la forêt de la mémoire
Surgis soudain
Tends-nous la main
Et sauve-nous.


Jacques Prévert  

Lord Randal

BUON 2012