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mercoledì 19 dicembre 2012
lunedì 10 dicembre 2012
mercoledì 5 dicembre 2012
lunedì 3 dicembre 2012
domenica 25 novembre 2012
domenica 18 novembre 2012
“Dì la battuta, ti prego, come io l’ho detta a te, con garbo. Se la urli come fanno tanti nostri attori, tanto vale che a pronunciare i miei versi sia il banditore cittadino. E nemmeno agitare troppo la mano in aria. Tutti i tuoi strumenti, devi usarli con gentilezza […] Mi fa male sentire un energumeno imparruccato fare a pezzi una passione per fracassare i timpani degli spettatori dei posti più economici, che in genere capiscono solo le pantomime più stupide e il chiasso […] Adatta l’azione alla parola e la parola all’azione, ma soprattutto non tradire la moderazione della natura”
[W.Shakespeare, Amleto, atto III, scena II].
mercoledì 14 novembre 2012
venerdì 2 novembre 2012
martedì 30 ottobre 2012
A GRANDE RICHIESTA...ancora una replica di
"OTTO GATTI E UN CADAVERE" spettacolo teatrale in scena presso il Piccolo Teatro Campo D'arte
"OTTO GATTI E UN CADAVERE" spettacolo teatrale in scena presso il Piccolo Teatro Campo D'arte
Via dei Cappellari,93 (Campo De’Fiori, Roma.)
Con Silvana Rossomando, Michela Totino, Cristiano Cecchetti, Mariangela Imbrenda e Gabriele Sisci.
Con Silvana Rossomando, Michela Totino, Cristiano Cecchetti, Mariangela Imbrenda e Gabriele Sisci.
regia Marco Medelin
costumi Irene Corda
4 novembre (domenica) ore 18.00
4 novembre (domenica) ore 18.00
Prenotazione consigliata.
martedì 23 ottobre 2012
OTTO GATTI E UN CADAVERE spettacolo teatrale presso Piccolo Teatro Campo D'arte
Via dei Cappellari,93 (Campo De’Fiori)
Con Silvana Rossomando, Michela Totino, Cristiano Cecchetti, Mariangela Imbrenda e Gabriele Sisci.
Con Silvana Rossomando, Michela Totino, Cristiano Cecchetti, Mariangela Imbrenda e Gabriele Sisci.
regia Marco Medelin
costumi Irene Corda
in scena i giorni 26, 27 e 28 ottobre presso il Teatro Campo D'Arte a
Campo de' Fiori.
in scena i giorni 26, 27 e 28 ottobre presso il Teatro Campo D'Arte a
Campo de' Fiori.
Ps: venerdì e sabato ore 21.00. Domenica ore 18.00
Prenotazione consigliata.
domenica 21 ottobre 2012
martedì 9 ottobre 2012
SPETTACOLO TEATRALE ...
Oggetto: Otto gatti e un cadavere spettacolo teatrale in scena presso il Centro Teatro Le Sedie (19-20 ottobre) e in replica presso il Teatro Campo D'arte (26-27 e 28 ottobre)
19 e 20 OTTOBRE 2012 c/o Centro Teatro Le Sedie vicolo del Labaro, 7. 00188 Roma.
OTTO GATTI E UN CADAVERE
liberamente tratto da "Testimone d'accusa" di Agatha Christie e dall'omonimo
film di Billy Wilder
Con Silvana Rossomando, Michela Totino, Cristiano Cecchetti, Mariangela
Imbrenda e Gabriele Sisci; regia Marco Medelin ; costumi Irene Corda
http://www.centrolesedie.it/home.html.
in replica i giorni 26, 27 e 28 ottobre presso il Teatro Campo D'Arte a Campo de' Fiori.
In entrambi i casi, prenotazione consigliata.
Diffondete...
Venite numerosi...
Vi aspettiamo.
Grazie.
Per info: 3664316258 o scrivete al presente indirizzo mail.
sabato 29 settembre 2012
domenica 9 settembre 2012
Denuncio pubblicamente un provino fasullo per attori/cantanti
SI RICERCANO CANTANTI/ATTORI PER COMMEDIE MUSICALI. REGIA DI CLAUDIO MELONI
Si selezionano cantanti/attori con attitudine alla danza per la messa in scena di nuove commedie musicali per la stagione 2012-13.
Vocal Coach: Giovanna Rumma
Regia e coreografia: Claudio Meloni
Prima produzione ad ottobre: "L'amore per bene e per male" di Silvestro Longo
Prove che verranno richieste in sede di audizione:
Canto: canzone a propria scelta da eseguire con base registrata su CD audio;
Recitazione: monologo brillante di circa 3 minuti;
Danza: verrà insegnata una coreografia in sede di audizione.
Le audizioni si terranno allo IALS il giorno 9 settembre 2012 alle ore 17.00 in sala 1
Per Info: compagniastelledellospetttacolo@gmail.com
lunedì 3 settembre 2012
giovedì 23 agosto 2012
martedì 21 agosto 2012
sabato 18 agosto 2012
mercoledì 15 agosto 2012
lunedì 13 agosto 2012
domenica 12 agosto 2012
martedì 7 agosto 2012
lunedì 6 agosto 2012
lunedì 30 luglio 2012
sabato 21 luglio 2012
CANTO CORALE A TUPAC AMARU,
CHE E’ LA LIBERTA’
CHE E’ LA LIBERTA’
Lo faranno saltare
La dinamite. In massa,
lo solleveranno, lo trascineranno. A bastonate
gli riempiranno di polvere la bocca.
Lo faranno saltare:
e non potranno ucciderlo!
Lo metteranno a testa sotto. Sradicheranno
i suoi desideri, i suoi denti e le sue grida.
Con furia lo scalceranno. Poi
gli toglieranno il sangue:
e non potranno ucciderlo!
Coroneranno di sangue la sua testa;
gli zigomi, di botte. E di chiodi
le sue costole. Gli faranno mordere la polvere.
Lo picchieranno:
e non potranno ucciderlo!
Gli toglieranno i sogni e gli occhi.
Vorranno squartarlo grido per grido.
Lo sputeranno. E a colpi di mattanza
lo inchioderanno: e non potranno ucciderlo!
Lo metteranno al centro della piazza,
a bocca in su guardando l’infinito.
Gli legheranno le membra, di brutto
Lo tireranno: e non potranno ucciderlo!
Vorranno farlo saltare e non potranno farlo
saltare.
Vorranno squarciarlo e non potranno
squarciarlo.
Vorranno ucciderlo e non potranno
ucciderlo.
Vorranno squartarlo, triturarlo,
sporcarlo, calpestarlo, disanimarlo.
Vorranno farlo saltare e non potranno farlo
saltare.
Vorranno squarciarlo e non potranno
squarciarlo.
Il terzo giorno delle sofferenze,
quando si crede che tutto é consumato,
gridando: libertà! Sopra la terra
allora ritornerà.
E non potranno ucciderlo.
Alejandro Romualdo
domenica 15 luglio 2012
venerdì 6 luglio 2012
domenica 1 luglio 2012
Per il mio angelo con due "b". Perdonami
Ma negli stessi posti dove nascono creature come te, votate a un bene che non si può premiare, nascono, eccome, creature votate a un male che, a sua volta, non si può condannare.
Pier Paolo Pasolini (CALDERÓN)
venerdì 22 giugno 2012
CIAO A TUTTI!
SPETTACOLO DI FINE STAGIONE!!! " OTTO GATTI E UN CADAVERE"
Teatro StudioUno, Roma
25 e 26 giugno 2012 , ore 21
"Otto gatti e un cadavere"
Qualcuno ricorderà il film di Wilder con Marlene Dietrich, un classico del giallo che Agatha Christie considerava la migliore riduzione di un suo lavoro. Da quel film, dall'opera teatrale e anche dal breve racconto che è alla base di tutto, è liberamente tratta questa commedia riscritta appositamente per il teatro, con un ridotto numero di attori ma non di emozioni. Un giovane è accusato dell'omicidio dell'anziana amica che da qualche tempo frequentava e che lo aveva nominato suo erede; tutto sembra contro di lui: orari, movente e soprattutto testimoni. Dalla scorbutica governante della donna, che lo detesta, ad un'altra persona che, per qualche oscura ragione, sembra intenzionata a mandarlo al patibolo. Un avvicendarsi di tensione, scontri tra le parti e humour tipicamente anglosassone, con al centro il destino di un uomo.
OTTO GATTI E UN CADAVERE
liberamente tratto da :
Testimone d'accusa di Agatha Christie
e dall'omonimo film di Billy Wilder
Con Silvana Rossomando , Michela Totino, Cristiano Cecchetti, Mariangela Imbrenda e Gabriele Sisci
Costumi Irene Corda
Regia Marco Medelin
Teatro StudioUno
Via Carlo della Rocca, 6 (casilino-torpignattara)
25 e 26 giugno 2012, ore 21
Costo del biglietto : 10 euro.
25 e 26 giugno 2012 , ore 21
"Otto gatti e un cadavere"
Qualcuno ricorderà il film di Wilder con Marlene Dietrich, un classico del giallo che Agatha Christie considerava la migliore riduzione di un suo lavoro. Da quel film, dall'opera teatrale e anche dal breve racconto che è alla base di tutto, è liberamente tratta questa commedia riscritta appositamente per il teatro, con un ridotto numero di attori ma non di emozioni. Un giovane è accusato dell'omicidio dell'anziana amica che da qualche tempo frequentava e che lo aveva nominato suo erede; tutto sembra contro di lui: orari, movente e soprattutto testimoni. Dalla scorbutica governante della donna, che lo detesta, ad un'altra persona che, per qualche oscura ragione, sembra intenzionata a mandarlo al patibolo. Un avvicendarsi di tensione, scontri tra le parti e humour tipicamente anglosassone, con al centro il destino di un uomo.
OTTO GATTI E UN CADAVERE
liberamente tratto da :
Testimone d'accusa di Agatha Christie
e dall'omonimo film di Billy Wilder
Con Silvana Rossomando , Michela Totino, Cristiano Cecchetti, Mariangela Imbrenda e Gabriele Sisci
Costumi Irene Corda
Regia Marco Medelin
Teatro StudioUno
Via Carlo della Rocca, 6 (casilino-torpignattara)
25 e 26 giugno 2012, ore 21
Costo del biglietto : 10 euro.
VI ASPETTIAMO...GRAZIE!!!
Mariangela Imbrenda
sabato 2 giugno 2012
lunedì 21 maggio 2012
Iosif Brodskij - Farfalla
I
Dirò: sei morta?
con una vita di ventiquattr’ore!
Troppa amarezza
in questo scherzo del creatore.
Riesco con sforzo
a pronunciare “vita”
nell’unità di data
di nascita e di consunzione
fra le mie dita:
mi confonde obbligare
una di queste grandezze
nello spazio di un giorno.
con una vita di ventiquattr’ore!
Troppa amarezza
in questo scherzo del creatore.
Riesco con sforzo
a pronunciare “vita”
nell’unità di data
di nascita e di consunzione
fra le mie dita:
mi confonde obbligare
una di queste grandezze
nello spazio di un giorno.
II
Perché i giorni per noi
sono nulla. Un vuoto
zero, nulla. Non puoi
appuntarteli al muro e agli occhi
renderli commestibili:
sul bianco sfondo
non possedendo corpo
sono invisibili.
Come te sono i giorni,
e quale peso poi
rimpicciolito dieci volte
può avere un giorno?
III
sono nulla. Un vuoto
zero, nulla. Non puoi
appuntarteli al muro e agli occhi
renderli commestibili:
sul bianco sfondo
non possedendo corpo
sono invisibili.
Come te sono i giorni,
e quale peso poi
rimpicciolito dieci volte
può avere un giorno?
III
Dirò: tu non esisti?
Ma cosa mai allora
di simile in te sente
la mia mano? e quei colori
d’inesistenza non son frutto.
E chi ha suggerito
quelle tue tinte?
Io non avrei la forza,
io, grumo borbottante
di parole al colore estranee,
di immaginare questa
tua tavolozza.
Ma cosa mai allora
di simile in te sente
la mia mano? e quei colori
d’inesistenza non son frutto.
E chi ha suggerito
quelle tue tinte?
Io non avrei la forza,
io, grumo borbottante
di parole al colore estranee,
di immaginare questa
tua tavolozza.
IV
Sulle tue ali piccole
pupille e ciglia
- o belle donne e uccelli -
o ritratto volante,
dimmi, di quali volti
questi sono frammenti?
E la tua nature morte
di quali particelle,
di quali briciole è fatta:
di cose, frutti?
o magari di pesci
un disteso trofeo?
pupille e ciglia
- o belle donne e uccelli -
o ritratto volante,
dimmi, di quali volti
questi sono frammenti?
E la tua nature morte
di quali particelle,
di quali briciole è fatta:
di cose, frutti?
o magari di pesci
un disteso trofeo?
V
Forse tu sei paesaggio;
attraverso una lente
scopro un gruppo di ninfe
e una danza e una spiaggia.
E fa chiaro laggiù come qui?
oppure è cupo come
di notte? e quale astro
percorre, di’,
quella volta celeste?
Quali figure
in quel paesaggio? e, dimmi, è copia
di quale vero?
attraverso una lente
scopro un gruppo di ninfe
e una danza e una spiaggia.
E fa chiaro laggiù come qui?
oppure è cupo come
di notte? e quale astro
percorre, di’,
quella volta celeste?
Quali figure
in quel paesaggio? e, dimmi, è copia
di quale vero?
VI
Penso che tu
sia questo e quello:
di volto, oggetto, stella
tu rechi i tratti.
Quell’orafo chi fu
che cesellò di fino
senza aggrottare i sopraccigli
sulle ali quel mondo
che ci stringe, che impazzire ci fa,
quel mondo dove tu
sei l’idea della cosa
e noi la cosa stessa?
sia questo e quello:
di volto, oggetto, stella
tu rechi i tratti.
Quell’orafo chi fu
che cesellò di fino
senza aggrottare i sopraccigli
sulle ali quel mondo
che ci stringe, che impazzire ci fa,
quel mondo dove tu
sei l’idea della cosa
e noi la cosa stessa?
VII
Dimmi, perché quel vago
ricamo ti fu dato in dono
soltanto per un giorno
nel paese dei laghi,
le cui specchianti superfici
conservano lo spazio? A te invece
questa breve esistenza
riduce la speranza
di finir dentro una retina
di tremolare in mano, di sedurre
al momento della cattura
l’occhio del cacciatore.
ricamo ti fu dato in dono
soltanto per un giorno
nel paese dei laghi,
le cui specchianti superfici
conservano lo spazio? A te invece
questa breve esistenza
riduce la speranza
di finir dentro una retina
di tremolare in mano, di sedurre
al momento della cattura
l’occhio del cacciatore.
VIII
Non mi risponderai,
e non per timidezza
o per ostilità
nei miei confronti
e non perché sei morta.
Viva, morta… ma
a tutte le creature del Signore
in segno di affinità
per conversare, per cantare
la voce è data in dono:
per prolungare l’attimo,
ed il minuto, il giorno.
e non per timidezza
o per ostilità
nei miei confronti
e non perché sei morta.
Viva, morta… ma
a tutte le creature del Signore
in segno di affinità
per conversare, per cantare
la voce è data in dono:
per prolungare l’attimo,
ed il minuto, il giorno.
IX
E invece tu,
tu non hai questo pegno.
A rigore però
così è meglio:
meglio che con i cieli
essere in debito.
Non affliggerti, se
la tua vita, il tuo peso
son privi di parola:
è un fardello anche il suono.
Sei più incarnale
del tempo tu, più muta.
tu non hai questo pegno.
A rigore però
così è meglio:
meglio che con i cieli
essere in debito.
Non affliggerti, se
la tua vita, il tuo peso
son privi di parola:
è un fardello anche il suono.
Sei più incarnale
del tempo tu, più muta.
X
Tu non arrivi a vivere
fino a provare la paura.
Più lieve della polvere
vortichi su un’aiuola,
fuori dalla prigione
dove il passato e l’avvenire
ci chiudono e ci soffocano,
e per questa ragione
quando, in cerca di cibo, intorno
vai volando sul prato
anche l’aria d’un tratto
prende una forma.
fino a provare la paura.
Più lieve della polvere
vortichi su un’aiuola,
fuori dalla prigione
dove il passato e l’avvenire
ci chiudono e ci soffocano,
e per questa ragione
quando, in cerca di cibo, intorno
vai volando sul prato
anche l’aria d’un tratto
prende una forma.
XI
Così la penna va
sopra la carta liscia
di un quaderno, e non sa
come finisce
ogni sua riga,
dove si mescolano
saggezza ed idiozia
ma si fida dei moti della mano,
nelle cui dita batte la parola
del tutto muta,
senza togliere polline dai fiori,
ma facendo più lieve il cuore.
sopra la carta liscia
di un quaderno, e non sa
come finisce
ogni sua riga,
dove si mescolano
saggezza ed idiozia
ma si fida dei moti della mano,
nelle cui dita batte la parola
del tutto muta,
senza togliere polline dai fiori,
ma facendo più lieve il cuore.
XII
Tanta bellezza
per così breve tempo,
spinge a una congettura
che fa storcer la bocca:
dire con più chiarezza
che il mondo per davvero
creato è senza scopo, o invece,
se scopo esiste mai,
non siamo noi.
Entomologo-amico, per la luce
non ci sono spilli
né per il buio.
per così breve tempo,
spinge a una congettura
che fa storcer la bocca:
dire con più chiarezza
che il mondo per davvero
creato è senza scopo, o invece,
se scopo esiste mai,
non siamo noi.
Entomologo-amico, per la luce
non ci sono spilli
né per il buio.
XIII
Ti dirò “Addio”?
e addio al giorno che si compie?
a certi uomini la tigna dell’oblio
il senno corrompe;
ma bada, è tutta
colpa del fatto
che hanno dietro le spalle
non giorni a letto in due
non sonni fondi
o sogni folli,
non il passato, ma nubi
di tue sorelle!
e addio al giorno che si compie?
a certi uomini la tigna dell’oblio
il senno corrompe;
ma bada, è tutta
colpa del fatto
che hanno dietro le spalle
non giorni a letto in due
non sonni fondi
o sogni folli,
non il passato, ma nubi
di tue sorelle!
XIV
Sei migliore del Nulla.
O meglio: sei più prossima,
sei più visibile.
Di dentro, ad esso
del tutto simile.
Nel volo tuo
il Nulla acquista carne;
nel quotidiano strepito
ecco perché
uno sguardo tu meriti:
sei la barriera lieve
fra il Nulla e me.
O meglio: sei più prossima,
sei più visibile.
Di dentro, ad esso
del tutto simile.
Nel volo tuo
il Nulla acquista carne;
nel quotidiano strepito
ecco perché
uno sguardo tu meriti:
sei la barriera lieve
fra il Nulla e me.
domenica 20 maggio 2012
venerdì 18 maggio 2012
lunedì 14 maggio 2012
martedì 1 maggio 2012
sabato 21 aprile 2012
giovedì 12 aprile 2012
Se questo è un uomo
Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d'inverno.
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi.
(Primo Levi, Se questo è un uomo, 1947)
Nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d'inverno.
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi.
(Primo Levi, Se questo è un uomo, 1947)
domenica 18 marzo 2012
Si desapareció
En mi aparecerá
Creyeron que murió
Pero renacerá
En mi aparecerá
Creyeron que murió
Pero renacerá
Llovió, Paro, llovió
Y Nazioni Unite chico adivinó
Oímos Una voz, y desde delle Nazioni Unite tango
Rumor Pañuelo de blanco
Y Nazioni Unite chico adivinó
Oímos Una voz, y desde delle Nazioni Unite tango
Rumor Pañuelo de blanco
No eran buenas esas épocas
Malos eran esos aires
Fue HACE Veinticinco años
Y vos existías, peccato existir todavía
Malos eran esos aires
Fue HACE Veinticinco años
Y vos existías, peccato existir todavía
No eran buenas esas épocas
Malos eran esos aires
Fue HACE Veinticinco años
Y vos existías, peccato existir todavía
Malos eran esos aires
Fue HACE Veinticinco años
Y vos existías, peccato existir todavía
Si desapareció
En mi aparecerá
Creyeron que murió
Y aquí NACE se
Aquí la vida renace
En mi aparecerá
Creyeron que murió
Y aquí NACE se
Aquí la vida renace
No eran buenas esas épocas
Malos eran esos aires
Fue HACE veintinco años
Y vos existías
Malos eran esos aires
Fue HACE veintinco años
Y vos existías
No eran buenas esas épocas
Malos eran esos aires
Fue HACE Veinticinco años
Y vos existías, peccato existir todavía
Malos eran esos aires
Fue HACE Veinticinco años
Y vos existías, peccato existir todavía
domenica 4 marzo 2012
sabato 18 febbraio 2012
sabato 4 febbraio 2012
sabato 21 gennaio 2012
Un poème qui ne me plaît pas!
Un poème qui ne me plaît pas!
L'Amour existe,disait Madame George ,
mais pas pour moi.
Sans doute je n'ai aimé qu'une fois de toute mon âme
et j'ai reconnu mon homme
comme elle avait déjà fait
en appellant le sien Alfred De Musset.
Mes larmes ont le même pouvoir des mains d'un sculpteur,
et l'acharnement de l'eau ou du vent dans un apparent vide
tout les trois vont créer quelque chose d'unique autour de mes lèvres...
je reconnais visiblement une ride .
Tout le monde travaille pendant ce siècle et bien
mais je ne suis pas son enfant: ce temps-là n'est pas le mien!
Je suis fille de deux époques :je ne peux pas choisir …
condamnée ,me voilà, à ne pas sortir .
Mes pieds, terriblement ,se déplacent
comme un pont sur deux rivières .
Qu'il se casse... voyez ce que j'éspère .
Oui alors: je suis un enfant de mon siècle:
l'époque où il y a je et moi,
ma souffrance,
ma jeunesse,
ma beauté attractive,
mon génie
mon petit bonheur
mon rêve d'Amour,
mon éternel cauchemar
toute ma vie qui se conduit par hasard,
où sourir
est devenu pire
que m'abandonner heureuse
au grand silence d'une chartreuse.
Je ne sais pas ce que le Temps a décidé pour moi.
En l'attendant je veux créer comme l'eau et le sculpteur
oui,c'est ça que j'irai faire!
Creuser les fantasies de ma jeunesse
et sur les ruines bâtir une place de tendresse
réservée à mon âme et sa précoce vieillesse.
Mariangela Imbrenda
mercoledì 18 gennaio 2012
domenica 1 gennaio 2012
CET AMOUR Cet amour Si violent Si fragile Si tendre Si désespéré Cet amour Beau comme le jour Et mauvais comme le temps Quand le temps est mauvais Cet amour si vrai Cet amour si beau Si heureux Si joyeux Et si dérisoire Tremblant de peur comme un enfant dans le noir Et si sûr de lui Comme un homme tranquille au millieu de la nuit Cet amour qu faisait peur aux autres Qui les faisait parler Qui les faisait blêmir Cet amour guetté Parce que nous le guettions Traqué blessé piétiné achevé nié oublié Parce que nous l’avons traqué blessé piétiné achevé nié oublié Cet amour tout entier Si vivant encore Et tout ensoleillé C’est le tien C’est le mien Celui qui a été Cette chose toujours nouvelle Et qui n’a pas changé Aussi vrai qu’une plante Aussi tremblante qu’un oiseau Aussi chaude aussi vivant que l’été Nous pouvons tous les deux Aller et revenir Nous pouvons oublier Et puis nous rendormir Nous réveiller souffrir vieillir Nous endormir encore Rêver à la mort, Nous éveiller sourire et rire Et rajeunir Notre amour reste là Têtu comme une bourrique Vivant comme le désir Cruel comme la mémoire Bête comme les regrets Tendre comme le souvenir Froid comme le marble Beau comme le jour Fragile comme un enfant Il nous regarde en souriant Et il nous parle sans rien dire Et moi je l’écoute en tremblant Et je crie Je crie pour toi Je crie pour moi Je te supplie Pour toi pour moi et pour tous ceux qui s’aiment Et qui se sont aimés Oui je lui crie Pour toi pour moi et pour tous les autres Que je ne connais pas Reste là Lá où tu es Lá où tu étais autrefois Reste là Ne bouge pas Ne t’en va pas Nous qui sommes aimés Nous t’avons oublié Toi ne nous oublie pas Nous n’avions que toi sur la terre Ne nous laisse pas devenir froids Beaucoup plus loin toujours Et n’importe où Donne-nous signe de vie Beaucoup plus tard au coin d’un bois Dans la forêt de la mémoire Surgis soudain Tends-nous la main Et sauve-nous. Jacques Prévert |
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