Cerca nel blog

domenica 17 aprile 2011

Un regalo della mia amica Clara


Così finisce una storia d'amore

la lettera diventa un'opera d'arte


<B>Così finisce una storia d'amore<br>la lettera diventa un'opera d'arte</B>
Lo schema di una delle lettere
elaborate da Sophie Calle
di CONCITA DE GREGORIO
  Le ultime quattro parole. "Abbi cura di te".

"Take care of yourself, prenez soin de vous, cuidate mucho". È qui, è sull'incongruenza emotiva di una frase che ha le sembianze di una premura - non si può respingere un invito così, eppure non si può accettare se allegato al dolore dell'addio - che Sophie Calle costruisce la sua opera d'arte.  

 La redattrice di parole crociate ne fa un fenomenale cruciverba: memorabili le definizioni di "benefico", "irrimediabile", "amante". Per centinaia di pagine si avvicendano l'esperta di letteratura comparata e la sociologa (ne fa un saggio: "L'esacerbarsi dell'amore eterosessuale in Occidente"), la storica e la giocatrice di scacchi ("Il re nero perde: analisi della partita"). La latinista traduce: "Ego quidem voluissem res alio vertere. Cura ut valeas". Dunque in latino la frase omicida si dice così: cura ut valeas. L'architetto di interni ne fa mille copie da distribuire agli ospiti in visita, le impila in un contenitore, la contabile la trasforma in un bilancio economico del dare e dell'avere in amore. La maestra di ikebana due composizioni floreali, la madre una lettera alla figlia: "Amore mio, si lascia e si è lasciati, è questo il nome del gioco. Sono sicura che anche questo sarà per te fonte d'ispirazione artistica. Mi sbaglio?". 

Nessun commento:

Posta un commento