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lunedì 5 settembre 2011

La crisi del teatro


Io penso sempre alla crisi del teatro e mi scervello per trovare il mezzo di risolverla. Si può dire che non penso ad altro. Giorno e notte rifletto sulla difficile questione e consulto le opere dei nostri sommi, che si sono occupati di essa. Quando, stanco, reclino il capo sul petto e mi addormento, m'appare in sogno la crisi del teatro personificata, che mi dice con voce 
lamentosa:
- Risolvimi, risolvimi!
 Allora mi sveglio di soprassalto e comincio a lambiccarmi il cervello per risolverla. Non già perché mi stieno tanto a cuore le sorti del teatro. Ma mi affatico per risolvere questa benedetta crisi, nella speranza che, una volta risolta, non se ne parlerà più. Perché sono stanco di sentirne parlare. Non per altro. Se mi si promettesse di non parlare mai più di crisi del
teatro, rinuncerei a risolverla.(Achille Campanile, La crisi del teatro risolta da me?) 

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